DB Tax & Legal può aiutarti a identificare le imposte applicabili alla tua situazione. Per investire in Olanda, aprire una ditta o un commercio, o per importare merci in Olanda. Saremo lieti di aiutarti a ottimizzare la tua situazione fiscale.
- Scopri di più sull’IVA
- Scopri di più sull’imposta sul reddito delle società
- Scopri di più sull’imposta sul reddito
- Scopri di più sulla tassa sull’occupazione (e l’agevolazione del 30%)
Imposta sul reddito delle società
L’imposta sulle società nei Paesi Bassi è simile all’IRES (Imposta sul reddito delle società) italiana ed è applicata sugli utili delle BV (società a responsabilità limitata, simile alle S.r.l. italiane) e delle NV (società per azioni, simile alle S.p.A. italiane).
Attualmente, l’imposta sui profitti fino a 200.000 € è del 16,5% e oltre questo importo è del 25%. Una perdita in un dato anno può essere compensata in due modi:
- con l’utile imponibile dell’anno precedente
oppure - con i guadagni relativi fino a un massimo di nove anni successivi.
Le S.r.l. o S.p.A. Italiane con una stabile organizzazione nei Paesi Bassi sono anche tenute a pagare l’imposta sulle società per le loro attività sugli utili attribuibili alla stabile organizzazione. Gli utili ricavati da una holding/filiale olandese, che sia essa una BV o NV, sono generalmente esenti dall’imposta sulle società. Lo stesso vale per la plusvalenza sulla vendita di partecipazioni.
IVA
La legislazione olandese sull’IVA è, come quella italiana, basata sulla direttiva europea sull’IVA. Di conseguenza, esistono molte somiglianze tra il sistema IVA olandese e quello italiano.
L’aliquota standard nei Paesi Bassi è del 21%. Un’aliquota ridotta del 9% si applica ad alcune categorie di beni e servizi.
Le aziende straniere possono facilmente richiedere un numero di partita IVA olandese. Questo numero è automaticamente e immediatamente registrato come un numero di partita IVA europeo. È possibile richiedere un numero di partita IVA olandese anche in assenza di una filiale o un indirizzo nei Paesi Bassi.
Molte aziende italiane che importano merci da paesi extracomunitari lo fanno attraverso i Paesi Bassi. Queste importazioni devono essere registrate e incluse nella dichiarazione periodica dell’IVA olandese. Non è necessario nominare un rappresentante fiscale per completare la dichiarazione dell’IVA.
Le autorità doganali olandesi sono note per la loro efficienza e versatilità. Per aprire una filiale nei Paesi Bassi, è possibile utilizzare il cosiddetto meccanismo dell’inversione contabile (reverse charge). Quando si importano merci da paesi non UE, l’IVA è normalmente dovuta alle autorità doganali.
Se un’organizzazione ha diritto alla detrazione dell’IVA, questa dovrà essere dedotta come imposta a monte nella dichiarazione IVA. Il meccanismo dell’inversione contabile richiede che l’IVA all’importazione non sia pagata alle autorità doganali ma che sia trasferita nella dichiarazione IVA. Se un’organizzazione ha diritto alla detrazione dell’IVA, questa può essere detratta tramite la dichiarazione IVA e non bisognerà pagare nulla a saldo. Le dichiarazioni IVA sono generalmente presentate trimestralmente. Un rimborso IVA è generalmente concesso entro 4 settimane dalla presentazione della dichiarazione.
Imposta sul reddito
Le società con persona giuridica, come le BV o le NV sono tenute a pagare l’imposta sulle società. Altre forme societarie, come le imprese individuali o le società in nome collettivo (VOF), sono tenute a pagare l’imposta sul reddito.
In generale, le aziende più piccole sono principalmente imprese individuali o società di persone, mentre le aziende più grandi sono BV o NV. In particolar modo per le piccole imprese di nuova costituzione, può essere vantaggioso essere soggetti all’imposta sul reddito piuttosto che all’imposta sulle società, perché la prima facilita le nuove imprese con una serie di misure che riducono il carico fiscale effettivo; tali misure non si applicano all’imposta sulle società.
In generale è facile convertire un’impresa individuale o una società in nome collettivo (VOF) in una BV o NV. Anche i dipendenti pagano l’imposta sul reddito e vari tipi di contributi assicurativi nazionali nel paese in cui lavorano. Per i dipendenti, le deduzioni dell’imposta sul reddito e dei contributi alla fonte sono le seguenti:
- imposta sul reddito e contributi sociali
- premi assicurativi per i dipendenti
- altri contributi scaglionati per fasce di reddito:
- Legge sull’assicurazione sanitaria (contributo Zvw)
- assicurazione nazionale
- assicurazione per i lavoratori
Se un dipendente di un’azienda italiana è temporaneamente distaccato nei Paesi Bassi, o viceversa, la previdenza sociale del paese d’origine può rimanere in vigore.
Se un dipendente lavora in due o più paesi UE, è assicurato nel paese in cui vive. Per esempio, se:
- lavora nel paese di residenza per il 25% o più del suo tempo
e/o - il datore di lavoro ha la sua sede legale nel paese in cui vive il lavoratore, o
- il dipendente lavora alternativamente o simultaneamente per due datori di lavoro in diversi Stati membri.
Questi possono essere il paese di residenza e un altro Stato membro o due Stati membri diversi dal paese di residenza. Questo principio si chiama “principio di residenza”. In altri casi, il dipendente è assicurato nel paese in cui il datore di lavoro ha la sua sede legale.
Imposta per l’occupazione: Il regime del 30% spiegato in breve
Cos’è il regime del 30%?
Se un dipendente si trasferisce per lavoro nei Paesi Bassi dall’estero, ha diritto, in determinate circostanze, a un’agevolazione del 30%. Con questo regime, il datore di lavoro può compensare i “costi extraterritoriali” aggiuntivi sostenuti esentasse.
Una società a responsabilità limitata (BV) fondata nei Paesi Bassi da un lavoratore straniero, che poi assume il lavoratore, può essere considerata un datore di lavoro. In questo modo, il regime del 30% è aperto anche ai lavoratori autonomi.
Quali sono le condizioni per applicare il regime del 30%?
Un dipendente può richiedere questa agevolazione se si trasferisce nei Paesi Bassi dall’estero per lavoro e ha una competenza specifica che scarseggia nei Paesi Bassi. L’ammissibilità dipende dal reddito, dall’età e dal grado d’istruzione.
- competenze specifiche e uno stipendio di oltre 38.961 € (nel 2021), al netto della detrazione fiscale
- se sotto i 30 anni di età e in possesso di una laurea magistrale, ottenuta nei Paesi Bassi o in un altro paese, e con uno stipendio di oltre 29.616 € (nel 2021)
- iscritto a un dottorato di ricerca (PhD) o a un programma di specializzazione medica, senza restrizioni di stipendio.
Le autorità fiscali valuteranno caso per caso se la competenza specifica scarseggia sul mercato del lavoro olandese. Per applicare il regime del 30%, il datore di lavoro e il dipendente devono presentare una richiesta alle autorità fiscali olandesi. Chi ha vissuto vicino al confine olandese (entro un raggio di 150 km) per più di 16 dei 24 mesi precedenti all’inizio del lavoro nei Paesi Bassi, non può usufruire di questo regime.
Quanto dura il regime del 30%?
Il regime del 30% è valido per un massimo di 5 anni. Tale periodo può essere ridotto se la persona ha vissuto o lavorato precedentemente nei Paesi Bassi. Qualsiasi periodo di residenza o occupazione nei Paesi Bassi nei 25 anni precedenti, e anche un precedente periodo di residenza o occupazione nei Paesi Bassi avente inizio oltre i 25 anni precedenti ma terminato nei 25 anni precedenti riduce la durata del regime del 30%. Se la richiesta per il regime agevolato viene effettuata entro quattro mesi dal primo giorno lavorativo, il regime può essere applicato retroattivamente a partire dal primo giorno lavorativo. Per le richieste effettuate dopo tale termine, il regime del 30% entra in vigore dal mese successivo alla richiesta.
Cosa succede se il dipendente cambia datore di lavoro?
Se un dipendente cambia datore di lavoro mentre usufruisce del regime del 30%, tale regime può rimanere applicabile per il periodo rimanente previa richiesta, a condizione che non siano passati più di tre mesi dalla fine dell’impiego presso il vecchio datore di lavoro e dall’inizio del contratto di lavoro presso il nuovo datore di lavoro. Il nuovo datore di lavoro deve anche dimostrare che il dipendente possa essere considerato un “nuovo dipendente”.
Altri vantaggi del regime del 30%
Un dipendente che ottiene il regime del 30% può anche optare per un regime fiscale estero parziale. In questo caso, il dipendente è considerato un cittadino straniero tassabile solo parzialmente. Ciò significa che il reddito imponibile non include alcune componenti, come i beni posseduti, che normalmente sarebbero tassabili ai fini dell’imposta sul reddito olandese. In pratica, questo si traduce in una tassazione inferiore rispetto alla normale imposta sul reddito olandese. Inoltre, il datore di lavoro può pagare alcune tasse scolastiche esentasse per il dipendente.
Cosa succede se il regime del 30% non viene concesso?
Se le autorità fiscali olandesi non approvano la richiesta per il regime del 30%, il datore di lavoro può compensare alcuni costi relativi all’occupazione nei Paesi Bassi esentasse. Per esempio, doppie spese d’alloggio. A differenza del regime del 30%, è necessario fornire la prova di tali doppie spese.